Perché gli adolescenti cercano esperienze nuove?

Perché gli adolescenti cercano esperienze nuove?

Perché gli adolescenti cercano esperienze nuove?

Foto di Mircea Iancu da Pixabay

«Amo gli adolescenti perché tutto quello che fanno lo fanno per la prima volta»

Jim Morrison

Gli adolescenti sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ma perché? Il cosiddetto novelty seeking, cioè la ricerca della novità, si configura non solo come fattore caratteristico di alcune personalità, ma anche e soprattutto come tratto distintivo trasversale che caratterizza l’età dell’adolescenza.

Il novelty seeking

La forte spinta verso la ricerca di stimoli e la scarsa capacità d’inibizione degli adolescenti hanno una motivazione neurobiologica, da ricercare nel cosiddetto sistema del reward. Coinvolti in questo processo, infatti, ci sono tre aree cerebrali importanti l’area tegmentale-ventrale, il nucleus accumbens e la corteccia prefrontale (Bear et al., 2002).

L’area tegmentale-ventrale e il nucleus accumbens

Queste due aree costituiscono, in un certo senso, il motore delle nostre spinte motivazionali: si attivano, infatti, quando vediamo qualcosa che ci piace e che vogliamo raggiungere (Bear et al., 2002). Sono quelle che ci spingono a esplorare, a essere curiosi, a fare esperienza e a ricercare stimoli nuovi.

Per questo motivo, queste aree sono particolarmente attive durante l’adolescenza: un teen-ager ha bisogno di esplorare il mondo circostante, di conoscere e di cimentarsi in situazioni differenti da quelle a cui era abituato da bambino. Si trova in una fase in cui si sta strutturando la sua personalità e ha bisogno di capire che cosa gli piace e che cosa no.

La corteccia prefrontale

Ok, il motore funziona. Che dire dei freni?

Il controllo inibitorio, in ogni individuo, viene esercitato dalla corteccia prefrontale. In questo caso, essa ha un compito specifico: controllare ed eventualmente inibire gli impulsi provenienti dal “motore”, cioè dalle strutture di cui parlavamo nel paragrafo precedente (Gazzaniga et al., 2015).

Il fatto è che, negli adolescenti, la corteccia prefrontale non solo non è ancora pienamente sviluppata, ma proprio con l’esordio dell’adolescenza inizia ad andare incontro ad un profondo riassetto, che terminerà solo dopo i diciotto anni (vedi l’articolo qua sotto).

Vuoi sapere che cosa accade nel cervello di un adolescente? Leggi questo articolo!

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Quindi?

Quindi, durante l’adolescenza, le strutture che spingono verso la curiosità e il novelty seeking sono già mature ed esageratamente attivate, mentre la corteccia prefrontale (cioè il freno, l’inibizione comportamentale, il raziocinio) è ancora acerba e terminerà il suo sviluppo proprio con la fine della fase adolescenziale.

Ne consegue una situazione di squilibrio in favore dell’esplorazione e della voglia di fare nuove esperienze, senza pensarci troppo. In questa fase sarà cruciale il contesto in cui vivono i ragazzi, dove la presenza di adulti in grado di “fungere per loro da corteccia prefrontale” diventa un tema tanto delicato quanto importante.

Alla luce di ciò, quello che va tenuto a mente è che la naturale curiosità degli adolescenti, nasce come frutto di un complesso sistema neurobiologico, che cerca di creare le condizioni per permettere all’individuo di divenire un adulto consapevole e strutturato.

La combinazione tra le caratteristiche temperamentali del ragazzo, le sue scelte e le interazioni con l’ambiente (dunque la famiglia, la scuola, il gruppo di amici, il contesto sociale e tutto ciò che lo circonda), daranno la direzione.

Bibliografia

Bear M.F., Connors B.W., M.A. Paradiso (2002), Neuroscienze: esplorando il cervello, trad. it. 4°ed. a cura di A. Angrilli, C. Casco, A. Maravita, M. Olivieri, E. Paulesu, L. Petrosini, B. Sacchetti, Milano, Masson (Ed. or. 1996).

Gazzaniga M.S., Ivry R.B., Mangun G.R. (2015), Neuroscienze cognitive, 2° trad. it. 4° ed. a cura di A. Zani, A. Mado Proverbio, Bologna, Zanichelli (Ed. or. 2002).

Adolescenti: istruzioni per l’uso!

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«Forse l’adolescenza è la tappa più breve della nostra vita, ma è la più emozionante di tutte!»

Charlotte Vega nel film “Il club degli incompresi” (2014)

L’adolescenza è senza dubbio la fase più intensa nostra della vita. Chi è stato adolescente ricorda quegli anni carichi d’impeto, di emozioni intense, di prime esperienze e di ribellioni, tra ormoni in tumulto e un corpo in trasformazione.

Tuttavia, quando parliamo di adolescenza, il discorso si fa delicato. Gli adolescenti, infatti, non hanno ancora portato a compimento il loro processo di maturazione, personologica e cerebrale.

Un tempo l’adolescenza era considerata un fenomeno puramente sociale, una fase di transizione che portava con sé le paure, le difficoltà e i rifiuti del dover imparare a gestire i nuovi ruoli della vita adulta. Tuttavia, negli ultimi decenni, infatti, le neuroscienze hanno fatto una scoperta che ha letteralmente rivoluzionato il modo di guardare all’adolescenza.

Adolescenti: che cos'hanno scoperto i neuroscienziati?

I neuroscienziati hanno scoperto che l’adolescenza è, essenzialmente, una dinamica cerebrale.

Come ben spiegato dai brief per l’American Medical Association (2004), prodotti durante lo storico processo Roper v. Simmons (2005) e la cui sentenza ha dichiarato incostituzionale, negli Stati Uniti, la pena di morte per i minorenni, la corteccia prefrontale, in questa fase, va incontro a un profondo riassetto.

Questo processo, che va all’incirca dagli 11 ai 19 anni, contribuisce a quell’instabilità emotiva, comportamentale e motivazionale che caratterizza gli adolescenti in questo periodo.

Che tipo di riassetto?

Durante questa fase, le reti neurali che si sono formate durante l’infanzia devono essere integrate in circuiti più complessi, poiché il cervello del bambino deve evolversi in quello di un adulto. Per fare questo, sono necessarie delle temporanee disconnessioni e riconnessioni, che impiegano diversi anni.

Adolescenza: la corteccia prefrontale

Potremmo dire che, da un punto di vista cerebrale, nel momento in cui la corteccia prefrontale inizia a riorganizzarsi, è lì che si diventa, ufficialmente, adolescenti.

Che cos’è la corteccia prefrontale?  È la parte più anteriore del cervello ed considerata la sede delle funzioni più complesse che abbiamo: le funzioni esecutive. Per intenderci, esse costituiscono le nostre funzioni di ordine superiore, che non a caso non si padroneggiano finché la corteccia prefrontale non è completamente giunta a maturazione. Alcuni esempi di funzioni esecutive “fredde” sono:

  • la pianificazione: la capacità di organizzare i passaggi necessari per raggiungere un obiettivo, creando una sequenza di azioni efficaci;
  • l’anticipazione delle conseguenze: prevedere i risultati delle proprie azioni prima di metterle in pratica;
  • il problem solving: la capacità di analizzare le informazioni, identificare i problemi e trovare soluzioni efficaci;
  • la flessibilità cognitiva: la capacità di cambiare strategia o punto di vista quando cambiano le condizioni, riadattandosi alle nuove situazioni.

Invece, tra le funzioni esecutive “calde”, cioè quelle più a stretto contatto con la sfera affettiva, troviamo:

  • la regolazione emotiva: la capacità di gestire e modulare le proprie emozioni in modo appropriato. Questo include riconoscere le proprie emozioni e saperle esprimere o contenere a seconda del contesto.
  • il controllo degli impulsi: la capacità di resistere a reazioni immediate o a desideri gratificanti nel breve termine, a favore di obiettivi a lungo termine o di comportamenti socialmente accettabili. È fondamentale per evitare comportamenti rischiosi o inappropriati.

Ora, con la corteccia prefrontale in ristrutturazione, quale altra struttura presiederà al controllo inibitorio, alla valutazione del rischio, all’anticipazione delle conseguenze e a tutte quelle funzioni in cui gli adolescenti sono noti non eccellere? Dentro quel cervello, nessuna.

Per questo motivo, in questo periodo di transizione, fondamentale è la presenza degli adulti, in grado di fungere da “corteccia prefrontale esterna” fino a che i ragazzi non potranno contare sulla propria.

Perché gli adolescenti cercano esperienze nuove?

Se ti stai chiedendo come mai i ragazzi sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, questo articolo potrebbe toglierti qualche curiosità:

Perché gli adolescenti cercano esperienze nuove?

Conclusioni

In conclusione, possiamo dire che gli sbalzi d’umore e le disregolazioni comportamentali tipiche degli adolescenti sono, almeno in parte, frutto di un naturale processo di riassetto cerebrale, il quale è inevitabile per raggiungere la piena maturazione del cervello e della personalità.

In questo contesto, la presenza di un adulto in gamba capace di trovare la giusta via d’accesso per farsi ascoltare senza essere respinto, è un aspetto indubbiamente complesso quanto, al tempo stesso, essenziale.

Bibliografia

Roper v. Simmons (03-633) 543 U.S. 551 (2005).

Brief for the American Psychological Association, and the Missouri Psychological Association as Amici Curiae Supporting Respondent (2004).