Devo Continuare la Terapia Se Non ne Ho Voglia?

Devo Continuare la Terapia Se Non ne Ho Voglia?

Devo Continuare la Terapia Se Non ne Ho Voglia?

Foto di Mart Production da Pexels

continuare terapia

La psicoterapia è sì un viaggio, ma non sempre una “passeggiata”. Come in ogni percorso significativo, ci sono momenti di entusiasmo e, inevitabilmente, periodi in cui la voglia di proseguire la terapia si perde. Forse ti senti stanco/a, forse pensi di aver risolto o forse semplicemente non ne hai più voglia.

Se questo momento è arrivato, sappi che non sei il solo. La demotivazione è estremamente comune, soprattutto in una fase cruciale del lavoro su di sé. Se ti stai chiedendo:

«Devo continuare la terapia se non ne ho voglia?»

continuare terapia

la prima cosa da sapere è questa: non c’è alcun obbligo a proseguire. E questa è una buona notizia. Tuttavia, quando questo momento arriva, sappi che non è mai un caso.

continuare terapia

La buona notizia e il passo cruciale

La buona notizia, come dicevamo poco fa, è che hai il pieno diritto di interrompere la terapia se senti che non fa più per te. Il processo è tuo e tua è la libertà di scelta.

Tuttavia, prima di decidere di troncare di netto, arriva il passo più importante. Fermati e poniti questa domanda:

«Perché voglio interrompere proprio ora questa relazione?»

Sì, hai letto bene: la psicoterapia è, innanzitutto, una questione relazionale!

continuare terapia

Non è un Capriccio: Cosa si Nasconde Dietro la Perdita di Motivazione?

Spesso, la perdita della voglia di proseguire non è un semplice capriccio. È, invece, un segnale che sta accadendo qualcosa a livello relazionale.

Questo “qualcosa” può avere diverse origini e significati:

  • Tensioni esterne riversate: Potrebbe essere un momento difficile nella tua vita (lavorativo, familiare, sentimentale) che, inconsciamente, stai riversando nel rapporto con il tuo terapeuta;
  • Dinamiche nello spazio terapeutico: Potrebbe essersi creato qualcosa proprio tra te e il tuo psicologo: un’incomprensione, una resistenza o il riemergere di vecchi schemi relazionali (anche se non ne sei pienamente consapevole);
  • Paura del cambiamento: A volte, la resistenza arriva proprio quando il cambiamento è imminente o quando si toccano temi particolarmente dolorosi o delicati. La tua mente potrebbe attivare un meccanismo di fuga per proteggersi.

Seduta di terapia inutile? Se hai provato questa sensazione, questo articolo ti aiuterà a fare chiarezza.

Quando la seduta di terapia è stata inutile

continuare terapia

L'Importanza Cruciale di Parlarne con il tuo Psicologo

Proprio per questo motivo, è di cruciale importanza parlarne col tuo terapeuta.

Ricordati sempre che il tuo psicologo non giudica, ma ti aiuta a capire.

Portare in seduta il pensiero di voler interrompere, la demotivazione o la rabbia che provi verso il percorso è un gesto di responsabilità e di profonda onestà.

Parlarne esplicitamente col tuo terapeuta di aiuterà a:

  • Dagli un senso: discutere apertamente di questo sentimento è l’unico modo per dare un senso a ciò che provi;
  • Trovare una chiave di volta: riconoscere e analizzare la resistenza può rappresentare un momento di svolta nel tuo percorso di terapia, portando a una nuova comprensione e a un salto di qualità.

E, se alla fine, dopo aver discusso e compreso la radice del blocco, la scelta rimane quella di chiudere, avrai almeno la certezza di aver trovato la giusta, consapevole e risolutiva conclusione.

continuare terapia

Stai pensando alla psicoterapia? Clicca qui per scoprire i segnali che indicano che questo è il momento perfetto per iniziare a prenderti cura di te.

Come capire quando serve una psicoterapia?

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Foto di Mart Production da Pexels

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La psicoterapia è sì un viaggio, ma non sempre una “passeggiata”. Come in ogni percorso significativo, ci sono momenti di entusiasmo e, inevitabilmente, periodi in cui la voglia di proseguire la terapia si perde. Forse ti senti stanco/a, forse pensi di aver risolto o forse semplicemente non ne hai più voglia.

Se questo momento è arrivato, sappi che non sei il solo. La demotivazione è estremamente comune, soprattutto in una fase cruciale del lavoro su di sé. Se ti stai chiedendo:

«Devo continuare la terapia se non ne ho voglia?»

continuare terapia

la prima cosa da sapere è questa: non c’è alcun obbligo a proseguire. E questa è una buona notizia. Tuttavia, quando questo momento arriva, sappi che non è mai un caso.

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La buona notizia e il passo cruciale

La buona notizia, come dicevamo poco fa, è che hai il pieno diritto di interrompere la terapia se senti che non fa più per te. Il processo è tuo e tua è la libertà di scelta.

Tuttavia, prima di decidere di troncare di netto, arriva il passo più importante. Fermati e poniti questa domanda:

«Perché voglio interrompere proprio ora questa relazione?»

Sì, hai letto bene: la psicoterapia è, innanzitutto, una questione relazionale!

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Non è un Capriccio: Cosa si Nasconde Dietro la Perdita di Motivazione?

Spesso, la perdita della voglia di proseguire non è un semplice capriccio. È, invece, un segnale che sta accadendo qualcosa a livello relazionale.

Questo “qualcosa” può avere diverse origini e significati:

  • Tensioni esterne riversate: Potrebbe essere un momento difficile nella tua vita (lavorativo, familiare, sentimentale) che, inconsciamente, stai riversando nel rapporto con il tuo terapeuta;
  • Dinamiche nello spazio terapeutico: Potrebbe essersi creato qualcosa proprio tra te e il tuo psicologo: un’incomprensione, una resistenza o il riemergere di vecchi schemi relazionali (anche se non ne sei pienamente consapevole);
  • Paura del cambiamento: A volte, la resistenza arriva proprio quando il cambiamento è imminente o quando si toccano temi particolarmente dolorosi o delicati. La tua mente potrebbe attivare un meccanismo di fuga per proteggersi.

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Seduta di terapia inutile? Se hai provato questa sensazione, questo articolo ti aiuterà a fare chiarezza.

Quando la seduta di terapia è stata inutile

L'Importanza Cruciale di Parlarne con il tuo Psicologo

Proprio per questo motivo, è di cruciale importanza parlarne col tuo terapeuta.

Ricordati sempre che il tuo psicologo non giudica, ma ti aiuta a capire.

Portare in seduta il pensiero di voler interrompere, la demotivazione o la rabbia che provi verso il percorso è un gesto di responsabilità e di profonda onestà.

Parlarne esplicitamente col tuo terapeuta di aiuterà a:

  • Dagli un senso: discutere apertamente di questo sentimento è l’unico modo per dare un senso a ciò che provi;
  • Trovare una chiave di volta: riconoscere e analizzare la resistenza può rappresentare un momento di svolta nel tuo percorso di terapia, portando a una nuova comprensione e a un salto di qualità.

E, se alla fine, dopo aver discusso e compreso la radice del blocco, la scelta rimane quella di chiudere, avrai almeno la certezza di aver trovato la giusta, consapevole e risolutiva conclusione.

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Come capire quando serve una psicoterapia?

CONGEN: Un Ponte tra Generazioni per Contrastare la Solitudine degli Anziani

CONGEN: Un Ponte tra Generazioni per Contrastare la Solitudine degli Anziani

CONGEN: Un Ponte tra Generazioni per Contrastare la Solitudine degli Anziani

solitudine anziani Roma Eur

Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

«Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma è l’anziano che conosce la strada».

Proverbio africano 

Oggi sono lieta di condividere con voi una notizia che mi riempie di gioia professionale e personale: l’inizio della mia collaborazione con CONGEN – Connecting Generations, un progetto sociale innovativo che ho scelto di sostenere con tutto il mio cuore.

Come psicologa clinica, so bene che uno dei nemici più subdoli e dolorosi dell’invecchiamento è la solitudine. L’isolamento sociale non è solo una tristezza passeggera, ma un fattore di rischio concreto che incide profondamente sulla salute mentale e fisica delle persone anziane.

CONGEN è una start-up nata proprio con l’obiettivo di combattere l’isolamento sociale degli anziani mettendoli in contatto con i giovani, creando un ponte prezioso per l’invecchiamento attivo e la connessione tra le generazioni.

solitudine anziani Roma Eur

Chi sono i ConTE? La Forza del Legame Intergenerazionale

Al centro di questo progetto che contrasta la solitudine degli anziani ci sono i ConTE (Connecting TEam): giovani pieni di energia, selezionati e formati per offrire ciò che spesso manca di più: presenza, ascolto e positività.

Il loro ruolo è un supporto relazionale e stimolante, non assistenziale. È fondamentale ribadire che i ConTE non sono badanti né operatori sanitari; non svolgono compiti terapeutici in senso stretto, ma portano una “terapia” di umanità:

  • Leggere insieme, conversare, giocare.
  • Ascoltare con empatia e proporre attività cognitive e ricreative leggere.

È una presenza attiva che arricchisce la quotidianità dell’anziano e, al tempo stesso, offre un respiro di sollievo alle famiglie.

solitudine anziani Roma Eur

Se hai domande o stai valutando se la terapia possa fare al caso tuo, la lettura di questo articolo ti sarà estremamente utile

Come capire quando serve una psicoterapia?

solitudine anziani Roma Eur

Perché ho scelto CONGEN: L'importanza dell'Autenticità

Ho deciso di affiancare CONGEN perché credo fermamente nell’impatto trasformativo che una relazione di qualità ha sul benessere psicologico in età avanzata. La solitudine, infatti, può portare a un calo cognitivo e motivazionale. Un sorriso, una conversazione stimolante, il semplice fatto di sentirsi visti e ascoltati da un giovane, generano un benessere tangibile.

Tuttavia, l’elemento più importante è stata la condivisione degli stessi valori (ed esperienze) di Carlotta Conversi, CEO e fondatrice di CONGEN: questo progetto, infatti, nasce proprio dall’esperienza personale che Carlotta ha vissuto con suo nonno, sperimentando in prima persona i bisogni e le difficoltà che si incontrano in tali circostanze. Questa autenticità è, a mio avviso, una delle migliori garanzie.

solitudine anziani Roma Eur

I Benefici di CONGEN: Supporto per Anziani e Caregiver

Questo servizio offre vantaggi preziosi per tutto il nucleo familiare che affronta la gestione di un anziano:

  • Sollievo e Supporto per i Caregiver: Un aiuto concreto che permette a chi si prende cura dell’anziano di ricaricare le energie e gestire meglio gli impegni. Alleggerire il carico emotivo di chi si prende cura di una persona anziana è sempre una necessità, non un motivo di vergogna.
  • Stimoli Positivi e Compagnia per l’Anziano: Un arricchimento della routine che previene l’isolamento e mantiene viva la mente, favorendo l’invecchiamento attivo.
  • Servizio Sicuro e Gestito interamente da CONGEN: La tranquillità di un servizio affidabile, monitorato e strutturato da un team dedicato.

solitudine anziani Roma Eur

Un'Opportunità per i Miei Pazienti: Prova l'Esperienza CONGEN

Per celebrare questa collaborazione, come miei pazienti avete la possibilità di provare il servizio con la prima ora scontata, utilizzando il vostro codice personale: “GROSSI”.

Vi incoraggio a considerare questo servizio non come una necessità occasionale, ma come un regalo di benessere e connessione per i vostri cari.

Supporto caregiver Roma Sud

Come Prenotare e Iniziare

  1. Via Email: Scrivete a info@congen.it indicando il codice “GROSSI”.
  2. Online: Andate sul sito www.congen.it e compilate il form inserendo il medesimo codice.

Il team CONGEN vi contatterà per organizzare insieme il primo incontro.

Con affetto e supporto,

Dr.ssa Gloria Rossi

compagnia per anziani Roma Eur

A proposto di ferite relazionali, ti segnalo questo articolo del Dr. Gianluca Minucci.

Comprendere l’evitamento affettivo

compagnia per anziani Ciampino

CONGEN: Un Ponte tra Generazioni per Contrastare la Solitudine degli Anziani

Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

«Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma è l’anziano che conosce la strada».

Proverbio africano 

Oggi sono lieta di condividere con voi una notizia che mi riempie di gioia professionale e personale: l’inizio della mia collaborazione con CONGEN – Connecting Generations, un progetto sociale innovativo che ho scelto di sostenere con tutto il mio cuore.

Come psicologa clinica, so bene che uno dei nemici più subdoli e dolorosi dell’invecchiamento è la solitudine. L’isolamento sociale non è solo una tristezza passeggera, ma un fattore di rischio concreto che incide profondamente sulla salute mentale e fisica delle persone anziane.

CONGEN è una start-up nata proprio con l’obiettivo di combattere l’isolamento sociale degli anziani mettendoli in contatto con i giovani, creando un ponte prezioso per l’invecchiamento attivo e la connessione tra le generazioni.

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Chi sono i ConTE? La Forza del Legame Intergenerazionale

Al centro di questo progetto che contrasta la solitudine degli anziani ci sono i ConTE (Connecting TEam): giovani pieni di energia, selezionati e formati per offrire ciò che spesso manca di più: presenza, ascolto e positività.

Il loro ruolo è un supporto relazionale e stimolante, non assistenziale. È fondamentale ribadire che i ConTE non sono badanti né operatori sanitari; non svolgono compiti terapeutici in senso stretto, ma portano una “terapia” di umanità:

  • Leggere insieme, conversare, giocare.
  • Ascoltare con empatia e proporre attività cognitive e ricreative leggere.

È una presenza attiva che arricchisce la quotidianità dell’anziano e, al tempo stesso, offre un respiro di sollievo alle famiglie.

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Se hai domande o stai valutando se la terapia possa fare al caso tuo, la lettura di questo articolo ti sarà estremamente utile.

Come capire quando serve una psicoterapia?

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Perché ho scelto CONGEN: L'importanza dell'Autenticità

Ho deciso di affiancare CONGEN perché credo fermamente nell’impatto trasformativo che una relazione di qualità ha sul benessere psicologico in età avanzata. La solitudine, infatti, può portare a un calo cognitivo e motivazionale. Un sorriso, una conversazione stimolante, il semplice fatto di sentirsi visti e ascoltati da un giovane, generano un benessere tangibile.

Tuttavia, l’elemento più importante è stata la condivisione degli stessi valori (ed esperienze) di Carlotta Conversi, CEO e fondatrice di CONGEN: questo progetto, infatti, nasce proprio dall’esperienza personale che Carlotta ha vissuto con suo nonno, sperimentando in prima persona i bisogni e le difficoltà che si incontrano in tali circostanze. Questa autenticità è, a mio avviso, una delle migliori garanzie.

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I Benefici di CONGEN: Supporto per Anziani e Caregiver

Questo servizio offre vantaggi preziosi per tutto il nucleo familiare che affronta la gestione di un anziano:

  • Sollievo e Supporto per i Caregiver: Un aiuto concreto che permette a chi si prende cura dell’anziano di ricaricare le energie e gestire meglio gli impegni. Alleggerire il carico emotivo di chi si prende cura di una persona anziana è sempre una necessità, non un motivo di vergogna.
  • Stimoli Positivi e Compagnia per l’Anziano: Un arricchimento della routine che previene l’isolamento e mantiene viva la mente, favorendo l’invecchiamento attivo.
  • Servizio Sicuro e Gestito interamente da CONGEN: La tranquillità di un servizio affidabile, monitorato e strutturato da un team dedicato.

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Un'Opportunità per i Miei Pazienti: Prova l'Esperienza CONGEN

Per celebrare questa collaborazione, come miei pazienti avete la possibilità di provare il servizio con la prima ora scontata, utilizzando il vostro codice personale: “GROSSI”.

Vi incoraggio a considerare questo servizio non come una necessità occasionale, ma come un regalo di benessere e connessione per i vostri cari.

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Come Prenotare e Iniziare

  1. Via Email: Scrivete a info@congen.it indicando il codice “GROSSI”.
  2. Online: Andate sul sito www.congen.it e compilate il form inserendo il medesimo codice.

Il team CONGEN vi contatterà per organizzare insieme il primo incontro.

Con affetto e supporto,

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Ferite Emotive: Perché i Farmaci Non Possono Curarle? La Risposta è nella Psicoterapia

Ferite Emotive: Perché i Farmaci Non Possono Curarle? La Risposta è nella Psicoterapia

Ferite Emotive: Perché i Farmaci Non Possono Curarle? La Risposta è nella Psicoterapia

Foto di Liza Summer da Pexels

Se ti sei mai chiesto perché, nonostante i tuoi sforzi o l’aiuto dei farmaci, alcuni sintomi persistano, la risposta potrebbe risiedere nella differenza tra un sollievo temporaneo e una cura profonda. Questo articolo esplora perché la psicoterapia non è solo un’opzione, ma spesso la via essenziale per affrontare le radici della sofferenza psicologica e curare le ferite emotive.

Una domanda frequente, posta in diverse maniere ma sempre con lo stesso comun denominatore, è:

«Perché per curare alcuni sintomi serve proprio la psicoterapia?»

La risposta è la seguente: perché non possiamo cercare nel farmaco quello che possiamo trovare nella relazione. Già qui, mi potrei fermare. Ma se ti va puoi continuare a leggere, perchè ho una cosa importante da dirti.

Quello che spesso non si dice, infatti, è che la psicoterapia, di fondo, è una relazione. Una relazione analitica, una relazione professionale, un rapporto economico, ma pur sempre una relazione. Una relazione che cura.

psicoterapia ferite emotive

Non un farmaco, ma una relazione che cura

Alla base della psicoterapia c’è un concetto fondamentale: è una relazione. Non una qualunque, ma una relazione terapeutica, professionale e sicura, progettata per offrire un contenimento e una comprensione specifici.

Ci sono forme di sofferenza che sono state causate, ad esempio, da:

  • ferite emotive precoci e protratte nel tempo;
  • vissuti non elaborati;
  • esperienze traumatiche, a volte riconosciute e altre no. Queste ultime, le più gravi, ostiche e delicate da affrontare (“ça va sans dire”, direbbe un mio paziente…).

In questi casi, che cosa può fare la medicina? I farmaci possono sì essere utilizzati e dare delle soddisfazioni, ma costituiscono comunque un palliativo e non un intervento decisivo.

Il fatto è che molte delle nostre sofferenze più profonde, nascono e si sviluppano all’interno di relazioni. Per questo motivo, la cura più efficace per queste ferite non può che avvenire in un contesto relazionale. La stanza della terapia diventa il luogo sicuro dove, finalmente, si può dare un nome a ciò che è rimasto inespresso. Il luogo dove curare le ferite del cuore.

Se hai dei dubbi o ti stai chiedendo se la terapia può esserti d’aiuto, questo articolo potrebbe esserti molto utile:

Come capire quando serve una psicoterapia?

Il sintomo come segnale: cosa sta cercando di dirti?

Il nostro corpo e la nostra mente comunicano il disagio attraverso i sintomi, che non sono problemi da zittire, ma segnali da decifrare. Ogni manifestazione, fisica o psicologica, è un’espressione di qualcosa che si agita dentro di noi e che aspetta di essere ascoltato e compreso.

  • “Cosa mi sta succedendo?”
  • “Cosa c’è che non va e che non sto riconoscendo?”
  • “Perché continuo a sentirmi così?”

Finché non arriviamo a capire che cosa si muove in profondità, il sintomo continuerà a riaffiorare. Nascondere la polvere sotto il tappeto, magari con l’aiuto di un farmaco o semplicemente ignorando il problema, può funzionare ma solo per un po’.

La psicoterapia ti offre la possibilità di esplorare. La relazione terapeutica dona la parola a ciò che normalmente resta non solo inespresso, ma anche sconosciuto. A volte può essere frustrante, a volte richiede più tempo, ma non abbiamo altre maniere.

psicoterapia ferite emotive

L'importanza di "esistere nella mente di un altro"

La vera forza della psicoterapia risiede nella possibilità di essere compresi e contenuti dalla mente dell’altro.

Abbiamo bisogno di essere ascoltati, di mettere noi stessi dentro la mente di qualcun altro, di affidarci nella tranquillità di essere compresi. Abbiamo bisogno di esistere nella mente di un’altra persona e questa esperienza non è mai tanto forte quanto all’interno della stanza di terapia.

Condividere le proprie fragilità, paure e traumi in un ambiente sicuro permette di elaborare esperienze che altrimenti rimarrebbero bloccate e sconosciute. Per curare le ferite emotive, dobbiamo attraversarle ed è necessario farlo in sicurezza.

psicoterapia ferite emotive

Farmaci vs. Psicoterapia: Un confine da chiarire

Quando parliamo di salute mentale, spesso emerge una domanda cruciale: i farmaci sono sufficienti? La risposta, come in molti casi, non è un semplice sì o no. I farmaci possono essere strumenti potenti e, in alcuni casi, indispensabili. Ci sono dei disturbi mentali dove la terapia farmacologica è imprescindibile: il disturbo bipolare ne è un esempio, così come anche la schizofrenia. In questi casi, infatti, la psicoterapia è importante ma come intervento di supporto: senza il farmaco che agisce chimicamente sul cervello, la prognosi è certamente infausta.

Tuttavia, non tutte le forme di disagio psichico sono manifestazioni di disturbi di questo tipo. Non solo, ma c’è un limite anche a ciò che un farmaco può fare. Un farmaco agisce sui sintomi, non sulle cause.

Può abbassare l’ansia, ma non può curare il sentimento di vuoto. Può stabilizzare l’umore, ma non l’angoscia abbandonica. Può sciogliere un delirio, ma non può aiutarti a elaborare un trauma.

Insomma, i farmaci curano il segno psichiatrico e possono alleviare il dolore, ma non possono agire sulla ferita relazionale che l’ha originato. Non possono curare le ferite del cuore. Per quello, c’è una cura sola: la psicoterapia.

psicoterapia ferite emotive

A proposto di ferite relazionali, ti segnalo questo articolo del Dr. Gianluca Minucci.

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Ferite Emotive: Perché i Farmaci Non Possono Curarle? La Risposta è nella Psicoterapia

Foto di Liza Summer da Pexels

Se ti sei mai chiesto perché, nonostante i tuoi sforzi o l’aiuto dei farmaci, alcuni sintomi persistano, la risposta potrebbe risiedere nella differenza tra un sollievo temporaneo e una cura profonda. Questo articolo esplora perché la psicoterapia non è solo un’opzione, ma spesso la via essenziale per affrontare le radici della sofferenza psicologica e curare le ferite emotive.

Una domanda frequente, posta in diverse maniere ma sempre con lo stesso comun denominatore, è:

«Perché per curare alcuni sintomi serve proprio la psicoterapia?»

La risposta è la seguente: perché non possiamo cercare nel farmaco quello che possiamo trovare nella relazione. Già qui, mi potrei fermare. Ma se ti va puoi continuare a leggere, perchè ho una cosa importante da dirti.

Quello che spesso non si dice, infatti, è che la psicoterapia, di fondo, è una relazione. Una relazione analitica, una relazione professionale, un rapporto economico, ma pur sempre una relazione. Una relazione che cura.

psicoterapia ferite emotive

Non un farmaco, ma una relazione che cura

Alla base della psicoterapia c’è un concetto fondamentale: è una relazione. Non una qualunque, ma una relazione terapeutica, professionale e sicura, progettata per offrire un contenimento e una comprensione specifici.

Ci sono forme di sofferenza che sono state causate, ad esempio, da:

  • ferite emotive precoci e protratte nel tempo;
  • vissuti non elaborati;
  • esperienze traumatiche, a volte riconosciute e altre no. Queste ultime, le più gravi, ostiche e delicate da affrontare (“ça va sans dire”, direbbe un mio paziente…).

In questi casi, che cosa può fare la medicina? I farmaci possono sì essere utilizzati e dare delle soddisfazioni, ma costituiscono comunque un palliativo e non un intervento decisivo.

Il fatto è che molte delle nostre sofferenze più profonde, nascono e si sviluppano all’interno di relazioni. Per questo motivo, la cura più efficace per queste ferite non può che avvenire in un contesto relazionale. La stanza della terapia diventa il luogo sicuro dove, finalmente, si può dare un nome a ciò che è rimasto inespresso. Il luogo dove curare le ferite del cuore.

Se hai dei dubbi o ti stai chiedendo se la terapia può esserti d’aiuto, questo articolo potrebbe esserti molto utile:

Come capire quando serve una psicoterapia?

Il sintomo come segnale: cosa sta cercando di dirti?

Il nostro corpo e la nostra mente comunicano il disagio attraverso i sintomi, che non sono problemi da zittire, ma segnali da decifrare. Ogni manifestazione, fisica o psicologica, è un’espressione di qualcosa che si agita dentro di noi e che aspetta di essere ascoltato e compreso.

  • “Cosa mi sta succedendo?”
  • “Cosa c’è che non va e che non sto riconoscendo?”
  • “Perché continuo a sentirmi così?”

Finché non arriviamo a capire che cosa si muove in profondità, il sintomo continuerà a riaffiorare. Nascondere la polvere sotto il tappeto, magari con l’aiuto di un farmaco o semplicemente ignorando il problema, può funzionare ma solo per un po’.

La psicoterapia ti offre la possibilità di esplorare. La relazione terapeutica dona la parola a ciò che normalmente resta non solo inespresso, ma anche sconosciuto. A volte può essere frustrante, a volte richiede più tempo, ma non abbiamo altre maniere.

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L'importanza di "esistere nella mente di un altro"

La vera forza della psicoterapia risiede nella possibilità di essere compresi e contenuti dalla mente dell’altro.

Abbiamo bisogno di essere ascoltati, di mettere noi stessi dentro la mente di qualcun altro, di affidarci nella tranquillità di essere compresi. Abbiamo bisogno di esistere nella mente di un’altra persona e questa esperienza non è mai tanto forte quanto all’interno della stanza di terapia.

Condividere le proprie fragilità, paure e traumi in un ambiente sicuro permette di elaborare esperienze che altrimenti rimarrebbero bloccate e sconosciute. Per curare le ferite emotive, dobbiamo attraversarle ed è necessario farlo in sicurezza.

psicoterapia ferite emotive

Farmaci vs. Psicoterapia: Un confine da chiarire

Quando parliamo di salute mentale, spesso emerge una domanda cruciale: i farmaci sono sufficienti? La risposta, come in molti casi, non è un semplice sì o no. I farmaci possono essere strumenti potenti e, in alcuni casi, indispensabili. Ci sono dei disturbi mentali dove la terapia farmacologica è imprescindibile: il disturbo bipolare ne è un esempio, così come anche la schizofrenia. In questi casi, infatti, la psicoterapia è importante ma come intervento di supporto: senza il farmaco che agisce chimicamente sul cervello, la prognosi è certamente infausta.

Tuttavia, non tutte le forme di disagio psichico sono manifestazioni di disturbi di questo tipo. Non solo, ma c’è un limite anche a ciò che un farmaco può fare. Un farmaco agisce sui sintomi, non sulle cause.

Può abbassare l’ansia, ma non può curare il sentimento di vuoto. Può stabilizzare l’umore, ma non l’angoscia abbandonica. Può sciogliere un delirio, ma non può aiutarti a elaborare un trauma.

Insomma, i farmaci curano il segno psichiatrico e possono alleviare il dolore, ma non possono agire sulla ferita relazionale che l’ha originato. Non possono curare le ferite del cuore. Per quello, c’è una cura sola: la psicoterapia.

psicoterapia ferite emotive

A proposto di ferite relazionali, ti segnalo questo articolo del Dr. Gianluca Minucci.

Comprendere l’evitamento affettivo

Come capire quando serve una psicoterapia?

Come capire quando serve una psicoterapia?

Come capire quando serve una psicoterapia?

Foto di Sophia Alejandra da Pexels

Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo significativo, spesso accompagnato da dubbi e domande, specialmente se è la prima volta.

«Come capire quand’è il momento?»

«Ci dev’essere qualcosa che scatena?»

«È qualcosa che tutti dovrebbero fare?»

Se ti stai ponendo queste domande, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo i motivi per cui le persone iniziano una psicoterapia, i suoi benefici e sfateremo alcuni miti comuni. Soprattutto, risponderemo alla domanda principale e cioè come capire quand’è il momento di iniziare una psicoterapia.

Quando Iniziare un Percorso di Psicoterapia?

Spesso, si decide d’iniziare un percorso quando si vive un momento di crisi. Quando si sta male, quando si vive qualcosa che rompe. Può essere un periodo di forte difficoltà, un evento che spezza gli equilibri o una sensazione persistente di malessere. È proprio in questi momenti che emerge il bisogno di prendersi cura di sé in modo più profondo. Questa crisi, tuttavia, diventa anche un’occasione per andare a risolvere quegli aspetti che sono stati sempre lasciati da parte e che hanno condotto al crollo.

Diventa dunque necessario, a questo punto, andare a modificare quelle premesse che hanno portato alla caduta: se continuerai sempre con le stesse modalità, inevitabilmente, cadrai di nuovo. Sei d’accordo?

La terapia, dunque, non è solo un modo per affrontare la crisi attuale, ma diventa anche un’opportunità preziosa per esplorare e risolvere quelle dinamiche irrisolte che, nel tempo, hanno contribuito al tuo attuale stato di difficoltà. È un percorso che ti permette di modificare schemi e comportamenti che non ti servono più, prevenendo future ricadute e promuovendo un cambiamento duraturo. Questo processo richiede tempo e impegno, ma i risultati possono veramente trasformare la tua vita.

Iniziare una terapia significa essere "pazzi"? Assolutamente no!

Ancora oggi, quando si pensa alla terapia, spesso ci si immagina una persona affetta da gravi turbe mentali, che nel gergo comune rientrano sotto lo stigma di “pazzia”. In realtà, solo una piccola parte delle persone che intraprendono un percorso privato di psicoterapia soffre di un disturbo mentale severo. Anzi, per queste patologie più delicate, l’intervento principale è spesso di natura farmacologica, con lo psichiatra come figura centrale, affiancato dallo psicoterapeuta.

La psicoterapia è tutt’altro. È un viaggio dolce e profondo alla scoperta di sé, un riassesto delle parti, un intervento che riesce a dare senso a tutto ciò che è stato. È una relazione che cura, che ti permette di raggiungere profondità che altri mezzi non toccano. Non hai bisogno di una diagnosi di disturbo psicotico per iniziarla. Al contrario, la psicoterapia è lo strumento d’elezione per curare le ferite interiori e ricostruire la tua persona su basi più solide ed equilibrate.

La Psicoterapia Ha Effetti Collaterali?

La buona notizia è che la psicoterapia non ha controindicazioni! Non ci sono effetti collaterali negativi nel senso tradizionale.

Durante il percorso, potresti rivivere o affrontare emozioni intense come rabbia, tristezza o vergogna. Questo accade perché la terapia ti aiuta a portare in superficie esperienze passate o sentimenti che potresti aver represso. Sebbene possa sembrare un momento difficile, è una parte necessaria e costruttiva del processo di guarigione.

Importante è che tutto ciò avviene all’interno di un ambiente terapeutico sicuro e protetto, con il supporto e il contenimento del tuo terapeuta. Sarà al tuo fianco per offrirti sicurezza ed aiutarti a elaborare queste emozioni, permettendoti di rimettere ogni tassello al suo posto.

ragazza nuda in acqua con dei fiori bianchi che galleggiano in superficie

Foto di Anna Tarazevich da Pexels

La Terapia è per Tutti?

Considerando l’assenza di controindicazioni, possiamo affermare che chiunque può trarre beneficio da un percorso di psicoterapia. Non è necessario affrontare una crisi profonda o avere un disturbo mentale per iniziare. La terapia, ad esempio, può essere uno strumento prezioso per:

  • migliorare la consapevolezza di sé: comprendere meglio i tuoi pensieri, le tue emozioni e i tuoi comportamenti;
  • gestire lo stress: sviluppare strategie più efficaci per affrontare le pressioni che vivi;
  • migliorare le relazioni: apprendere nuove modalità di interazione con gli altri, più adattive ed efficaci;
  • raggiungere gli obiettivi personali: sviluppare le risorse che già hai per realizzare il tuo potenziale;
  • prevenire futuri disagi: agire proattivamente sul tuo benessere psicologico.

Vuoi intraprendere un percorso di psicoterapia ma sei preoccupato per i costi? Forse non sai che le spese per le sedute sono detraibili!

Scopri in questo articolo come funziona la detrazione fiscale per la psicoterapia. 

Le spese per la psicoterapia sono detraibili?

Insomma, come Capire Quando Serve una Psicoterapia?

In sintesi, non esiste un manuale che detti il momento o il motivo giusto per iniziare un percorso psicoterapeutico. Ognuno di noi ha il proprio tempo, i propri bisogni e le proprie vulnerabilità. Soprattutto, ognuno ha i propri meccanismi di difesa, ma dato che approfondire questo aspetto implicherebbe scendere troppo nel tecnico, mi limito solamente a citarlo.

Ciò che è davvero fondamentale è che, nel momento in cui decidi di intraprendere questo viaggio, tu sia spinto da una sincera motivazione personale. La terapia è un impegno verso te stesso: non la si intraprende per compiacere gli altri o per illudersi, ma per costruire un benessere autentico e duraturo, che può permetterti di migliorare significativamente la qualità della tua vita.

Ti è mai capitato di uscire da una seduta di terapia con la sensazione che sia stata inutile? Non sei l’unico. Scopri perché accade e cosa puoi fare in questo articolo.

Quando la seduta di terapia è stata inutile

Come capire quando serve una psicoterapia?

Foto di Sophia Alejandra da Pexels

Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo significativo, spesso accompagnato da dubbi e domande, specialmente se è la prima volta.

«Come capire quand’è il momento?»

«Ci dev’essere qualcosa che scatena?»

«È qualcosa che tutti dovrebbero fare?»

Se ti stai ponendo queste domande, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo i motivi per cui le persone iniziano una psicoterapia, i suoi benefici e sfateremo alcuni miti comuni. Soprattutto, risponderemo alla domanda principale e cioè come capire quand’è il momento di iniziare una psicoterapia.

Quando Iniziare un Percorso di Psicoterapia?

Spesso, si decide d’iniziare un percorso quando si vive un momento di crisi. Quando si sta male, quando si vive qualcosa che rompe. Può essere un periodo di forte difficoltà, un evento che spezza gli equilibri o una sensazione persistente di malessere. È proprio in questi momenti che emerge il bisogno di prendersi cura di sé in modo più profondo. Questa crisi, tuttavia, diventa anche un’occasione per andare a risolvere quegli aspetti che sono stati sempre lasciati da parte e che hanno condotto al crollo.

Diventa dunque necessario, a questo punto, andare a modificare quelle premesse che hanno portato alla caduta: se continuerai sempre con le stesse modalità, inevitabilmente, cadrai di nuovo. Sei d’accordo?

La terapia, dunque, non è solo un modo per affrontare la crisi attuale, ma diventa anche un’opportunità preziosa per esplorare e risolvere quelle dinamiche irrisolte che, nel tempo, hanno contribuito al tuo attuale stato di difficoltà. È un percorso che ti permette di modificare schemi e comportamenti che non ti servono più, prevenendo future ricadute e promuovendo un cambiamento duraturo. Questo processo richiede tempo e impegno, ma i risultati possono veramente trasformare la tua vita.

Iniziare una terapia significa essere "pazzi"? Assolutamente no!

Ancora oggi, quando si pensa alla terapia, spesso ci si immagina una persona affetta da gravi turbe mentali, che nel gergo comune rientrano sotto lo stigma di “pazzia”. In realtà, solo una piccola parte delle persone che intraprendono un percorso privato di psicoterapia soffre di un disturbo mentale severo. Anzi, per queste patologie più delicate, l’intervento principale è spesso di natura farmacologica, con lo psichiatra come figura centrale, affiancato dallo psicoterapeuta.

La psicoterapia è tutt’altro. È un viaggio dolce e profondo alla scoperta di sé, un riassesto delle parti, un intervento che riesce a dare senso a tutto ciò che è stato. È una relazione che cura, che ti permette di raggiungere profondità che altri mezzi non toccano. Non hai bisogno di una diagnosi di disturbo psicotico per iniziarla. Al contrario, la psicoterapia è lo strumento d’elezione per curare le ferite interiori e ricostruire la tua persona su basi più solide ed equilibrate.

La Psicoterapia Ha Effetti Collaterali?

La buona notizia è che la psicoterapia non ha controindicazioni! Non ci sono effetti collaterali negativi nel senso tradizionale.

Durante il percorso, potresti rivivere o affrontare emozioni intense come rabbia, tristezza o vergogna. Questo accade perché la terapia ti aiuta a portare in superficie esperienze passate o sentimenti che potresti aver represso. Sebbene possa sembrare un momento difficile, è una parte necessaria e costruttiva del processo di guarigione.

Importante è che tutto ciò avviene all’interno di un ambiente terapeutico sicuro e protetto, con il supporto e il contenimento del tuo terapeuta. Sarà al tuo fianco per offrirti sicurezza ed aiutarti a elaborare queste emozioni, permettendoti di rimettere ogni tassello al suo posto.

ragazza nuda in acqua con dei fiori bianchi che galleggiano in superficie

Foto di Anna Tarazevich da Pexels

La Terapia è per Tutti?

Considerando l’assenza di controindicazioni, possiamo affermare che chiunque può trarre beneficio da un percorso di psicoterapia. Non è necessario affrontare una crisi profonda o avere un disturbo mentale per iniziare. La terapia, ad esempio, può essere uno strumento prezioso per:

  • migliorare la consapevolezza di sé: comprendere meglio i tuoi pensieri, le tue emozioni e i tuoi comportamenti;
  • gestire lo stress: sviluppare strategie più efficaci per affrontare le pressioni che vivi;
  • migliorare le relazioni: apprendere nuove modalità di interazione con gli altri, più adattive ed efficaci;
  • raggiungere gli obiettivi personali: sviluppare le risorse che già hai per realizzare il tuo potenziale;
  • prevenire futuri disagi: agire proattivamente sul tuo benessere psicologico.

Vuoi intraprendere un percorso di psicoterapia ma sei preoccupato per i costi? Forse non sai che le spese per le sedute sono detraibili!

Scopri in questo articolo come funziona la detrazione fiscale per la psicoterapia. 

Le spese per la psicoterapia sono detraibili?

Insomma, come Capire Quando Serve una Psicoterapia?

In sintesi, non esiste un manuale che detti il momento o il motivo giusto per iniziare un percorso psicoterapeutico. Ognuno di noi ha il proprio tempo, i propri bisogni e le proprie vulnerabilità. Soprattutto, ognuno ha i propri meccanismi di difesa, ma dato che approfondire questo aspetto implicherebbe scendere troppo nel tecnico, mi limito solamente a citarlo.

Ciò che è davvero fondamentale è che, nel momento in cui decidi di intraprendere questo viaggio, tu sia spinto da una sincera motivazione personale. La terapia è un impegno verso te stesso: non la si intraprende per compiacere gli altri o per illudersi, ma per costruire un benessere autentico e duraturo, che può permetterti di migliorare significativamente la qualità della tua vita.

Ti è mai capitato di uscire da una seduta di terapia con la sensazione che sia stata inutile? Non sei l’unico. Scopri perché accade e cosa puoi fare in questo articolo.

Quando la seduta di terapia è stata inutile